Imagine there's no heaven
It's easy if you try
No hell below us
Above us only sky
Imagine all the people
Living for today...
Imagine there's no countries
It isn't hard to do
Nothing to kill or die for
And no religion too
Imagine all the people
Living life in peace...
sabato 29 settembre 2007
No anorexia ....
Non lascia spazio a interpretazioni la foto di Isabelle Caro. È lei la ragazza anoressica protagonista della campagna pubblicitaria di Nolita, il fashion brand del gruppo Flash&Partners. La modella francese ha accettato di esporsi nuda allo scatto di Oliviero Toscani per mostrare a tutti la realtà di una malattia che insieme alla bulimia, vede coinvolte oltre due milioni di persone in Italia. "Mi sono nascosta e coperta per troppo tempo - afferma Isabelle - adesso voglio mostrarmi senza paura, anche se so che il mio corpo ripugna". Una malattia lunga 15 anni, che l'ha ridotta a pesare 31 chili: "Le sofferenze fisiche e psicologiche che ho subito hanno un senso solo se possono essere d'aiuto - spiega la ragazza francese - a chi è caduto nella trappola da cui io sto cercando di uscire". Non è nuovo alle polemiche Oliviero Toscani, che spiega: "Io ho fatto come sempre un lavoro da reporter: ho testimoniato il mio tempo. Sono anni che mi interesso al problema dell'anoressia. Un tema tabù per la moda. Come l'Aids ai tempi . Adesso l'argomento tabù è l'anoressia". Quanto alle responsabilità, continua il fotografo milanese, il discorso è più complesso: "Io non credo che la moda abbia grandi responsabilità nel problema dell'anoressia, - conclude Toscani - è una cosa molto più ampia che riguarda tutti i media e in particolare la televisione, che propone alle ragazze modelli di successo assurdi ".
Argomento scottante, per me particolarmente difficile, perché sono mamma di una figlia di 14 anni, che l'anno scorso è stata ricoverata per anoressia. Ho pensato molto all'utilità di qs campagna pubblicitaria e le mie conclusioni sono molteplici: 1. è una campagnia pubblicitaria e ha come primo scopo di aumentare le vendite del prodotto 2. le ragazze che soffrono di anoressia non si riconoscono in quell'immagine, perché hanno una distorta immagine del proprio corpo, quindi a loro non serve assolutamente 3. forse l'immagine può avvicinare al problema più persone di un articolo di giornale, ma non mi pare che l'opinione pubblica non sia già abbastanza informata sul difficile rapporto che molti hanno con il cibo 4. molte ragazze cadono nella trappola dell'anoressia perché sono insicure, hanno bisogno di conferme continue e hanno modelli sbagliati di felicità. La popolarità di qs ragazza anoressica potrebbe avere l'effetto contrario a quello desiderato: una ragazza anoressica potrebbe essere tentata di rimanere tale proprio perché avrebbe una possibilità in più di essere famosa;) 5. Toscani ha saputo una volta di più come farsi pubblicità! Nonostante queste mie idee, non mi sento di giudicare chi ha voluto attirare l'attenzione sul problema, ma mi viene il dubbio che innanzitutto si sia guardato ai propri interessi, e non a quelli dei malati di anoressia. Credo proprio che dovrò scrivere anch'io un post su questa storia. Non sarà facile per me, probabilmente riscriverò qs commento. Vienimi a trovare sul mio blog. Mi piacerebbe avere qualche breve commento:)
carissima amica, anch'io sono stata molto in dubbio se pubblicare o no questo post sul mio blog che come tu hai visto è abbastanza di nicchia e molto gioioso, poi siccome la cosa mi ha molto colpita ed è già un pò che seguo tutte queste vicende sull'anoressia, mi sono consultata con mia figlia che fa la psicologa e ci siamo dette tutte le cose che tu dici, a ragione, nel tuo commento, però, secondo me, a prescindere da tutti i motivi (lucro, visibilità, voglia di apparire a tutti i costi) che hanno fatto si che questa campagna pubblicitaria avesse inizio, è un bene proprio che se ne parli, l'anoressia è una malattia e anche grave, non è una cosa di cui vergognarsi. Bisogna parlarne, renderla visibile, far si che la gente conosca il problema in modo che ai primi sintomi si faccia di tutto per aiutare la persona che ne viene colpita. Detto questo auguro a tua figlia tutto il bene possibile, un grande abbraccio virtuale a tutte e due
Grazie mille cara Isabeau per la visita e il commento. Sono d'accordo con te: l'anoressia è una malattia grave di cui bisogna parlare e non bisogna vergognarsene. Da quando sono stata colpita in prima persona, ho sempre preferito parlare apertamente del problema; alcuni si nascondono per la vergogna, altri si sentono troppo in colpa per affrontare l'argomento, ma il primo passo per la sua risoluzione è PARLARNE. GRAZIE di tutto. Un abbraccio anche a te e complimenti per il tuo blog.
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Viens, mon beau chat, sur mon coeur amoureux;Retiens les griffes de ta patte,Et laisse moi plonger dans tes beaux yeux,Mêlés de métal et d'agate ...... C. Baudelaire
3 commenti:
Argomento scottante, per me particolarmente difficile, perché sono mamma di una figlia di 14 anni, che l'anno scorso è stata ricoverata per anoressia.
Ho pensato molto all'utilità di qs campagna pubblicitaria e le mie conclusioni sono molteplici:
1. è una campagnia pubblicitaria e ha come primo scopo di aumentare le vendite del prodotto
2. le ragazze che soffrono di anoressia non si riconoscono in quell'immagine, perché hanno una distorta immagine del proprio corpo, quindi a loro non serve assolutamente
3. forse l'immagine può avvicinare al problema più persone di un articolo di giornale, ma non mi pare che l'opinione pubblica non sia già abbastanza informata sul difficile rapporto che molti hanno con il cibo
4. molte ragazze cadono nella trappola dell'anoressia perché sono insicure, hanno bisogno di conferme continue e hanno modelli sbagliati di felicità. La popolarità di qs ragazza anoressica potrebbe avere l'effetto contrario a quello desiderato: una ragazza anoressica potrebbe essere tentata di rimanere tale proprio perché avrebbe una possibilità in più di essere famosa;)
5. Toscani ha saputo una volta di più come farsi pubblicità!
Nonostante queste mie idee, non mi sento di giudicare chi ha voluto attirare l'attenzione sul problema, ma mi viene il dubbio che innanzitutto si sia guardato ai propri interessi, e non a quelli dei malati di anoressia.
Credo proprio che dovrò scrivere anch'io un post su questa storia. Non sarà facile per me, probabilmente riscriverò qs commento. Vienimi a trovare sul mio blog. Mi piacerebbe avere qualche breve commento:)
carissima amica, anch'io sono stata molto in dubbio se pubblicare o no questo post sul mio blog che come tu hai visto è abbastanza di nicchia e molto gioioso, poi siccome la cosa mi ha molto colpita ed è già un pò che seguo tutte queste vicende sull'anoressia, mi sono consultata con mia figlia che fa la psicologa e ci siamo dette tutte le cose che tu dici, a ragione, nel tuo commento, però, secondo me, a prescindere da tutti i motivi (lucro, visibilità, voglia di apparire a tutti i costi) che hanno fatto si che questa campagna pubblicitaria avesse inizio, è un bene proprio che se ne parli, l'anoressia è una malattia e anche grave, non è una cosa di cui vergognarsi. Bisogna parlarne, renderla visibile, far si che la gente conosca il problema in modo che ai primi sintomi si faccia di tutto per aiutare la persona che ne viene colpita. Detto questo auguro a tua figlia tutto il bene possibile, un grande abbraccio virtuale a tutte e due
Grazie mille cara Isabeau per la visita e il commento.
Sono d'accordo con te: l'anoressia è una malattia grave di cui bisogna parlare e non bisogna vergognarsene.
Da quando sono stata colpita in prima persona, ho sempre preferito parlare apertamente del problema; alcuni si nascondono per la vergogna, altri si sentono troppo in colpa per affrontare l'argomento, ma il primo passo per la sua risoluzione è PARLARNE.
GRAZIE di tutto. Un abbraccio anche a te e complimenti per il tuo blog.
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